Perché

Perché si decide di percorrere su una bicicletta elettrica tutti i 2.200 km di spartiacque appenninico, da Passo Giovi a Melito di Porto Salvo? Tra l’altro sfidando la pioggia (con una modesta giacchetta in Gore-Tex) e un’età non più esattamente verde (con qualche fantozziano cerotto per il mal di schiena).

Forse perchè è giusto festeggiare gli anta con una qualche zingarata.
Forse perchè proprio con l’età senti più forte il richiamo della Terra Madre.
O forse per la curiosità di capire a che punto è il processo di rimozione dalla coscienza collettiva dell’idea stessa di Appennino. Una rimozione che va di pari passo con la scarnificazione dei paesi, con l’abbandono di pezzi di territorio, con la chiusura di scuole, botteghe e farmacie.
Ma, soprattutto, per capire se la spina dorsale del Paese, montagna operaia e terra di “Resistenze” da duemila e cinquecento anni a questa parte, può diventare il laboratorio per sperimentare nuove forme di convivenza e nuovi stili di vita. Più sostenibili e credibili. Per resistere di nuovo.

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