Appenninia
Rassegna stampa: Azione
C’era una volta l’Appennino, spina
dorsale d’Italia. Poi sono venute le
guerre mondiali, le emigrazioni per la-
voro o scelta di vita, che hanno lasciato
in eredità ai gli dei gli dei gli una
vecchia casa in qualche paesino, da
passarci le estati al fresco, in mancanza
di meglio.
Uno di loro, Riccardo Finelli,
ha cercato di riannodare i li del suo
passato e al tempo stesso ….continua
Montesilvano: Appenninia… on the beach
È stato quasi un ossimoro la presentazione in spiaggia, presso il New Sporting Club di Montesilvano, di Appenninia.
Divertente e stravagante portare un libro così sotto l’ombrellone. Ci volevano davvero la perseveranza e la fantasia della Libreria On the Road e l’indispensabile aiuto del grande Francesco Coscioni, editore della Neo
Rassegna stampa: D La Repubblica
D La Repubblica | 30 luglio 2014
Libri per viaggiare: Appenninia, viaggio nella terra di domani
Percorrere 2300 km in sella a uno scooter per raccontare un’Italia nascosta, lontana dai riflettori eppure così attuale da essere un vero e proprio specchio per l’intero paese. Riccardo Finelli è partito nell’autunno 2013 da Passo Giovi, nell’entroterra genovese, per arrivare a Melito di Porto Salvo, in Calabria, seguendo gli Appennini e attraversando lentamente, paesino per paesino, tutto lo Stivale. Questo diario di viaggio ci parla di una terra e di un popolo abituati a resistere a nemici forti e inesorabili nella loro marcia…….(continua)
Rassegna stampa: Il Manifesto
Appenninia. Viaggio nella terra di domani
Il ricordo da amico va a Giorgio Bettinelli, pioniere di viaggi in Vespa che lo portarono molto lontano. Giorgio se ne è andato qualche anno fa: Riccardo oggi ne sembra un ottimo epigone…(continua)
Rassegna stampa: Panorama.it
Appenninia. Viaggio nella terra di domani – (NEO edizioni, 2014)
2300 km lungo tutto il crinale appenninico, dalla Liguria alla Calabria, per radiografare la spina dorsale della nazione. La realtà di una terra di mezzo da cui lo Stato arretra, che si svuota, si scarnifica, frana, ma anche una terra di “resistenze” da 2500 anni – contro romani, saraceni, nazifascisti – che sta diventando il laboratorio di nuove forme di convivenza e stili di vita, più credibili e sostenibili. Incontri, storie, volti, progetti, presidi da un Appennino reale e futuro che la coscienza collettiva continua a rimuovere. Un viaggio nelle possibilità di un paese che riparte dalla propria colonna vertebrale.
Rassegna Stampa: Green News
“Appenninia”: viaggio lento lungo la dorsale italiana
2300 chilometri in 14 giorni, in bilico lungo il crinale appenninico, dal suo sorgere in Liguria, al suo inabissarsi fra le onde della Calabria, per radiografare la spina dorsale della nazione. La realtà di una terra di mezzo da cui lo Stato arretra, che si svuota, si scarnifica, frana, ma anche una terra di “resistenze” da 2500 anni – contro romani, saraceni, nazifascisti – che sta diventando laboratorio di nuove forme di convivenza e stili di vita, più credibili e sostenibili. In “Appenninia“, da poco pubblicato da Neo Edizioni, Riccardo Finelli racconta paesaggi, incontri, storie, volti, progetti da un Appennino reale e futuro che la coscienza collettiva continua a ignorare. Un diario di viaggio intenso e poetico nelle possibilità di un Paese che riparte dalla propria colonna vertebrale. Per la rubrica “Racconti d’ambiente”pubblichiamo oggi la prima parte del secondo capitolo, che racconta il viaggio da Cabanne a Ligonchio ed è intitolato “Galleggiando sul mare Appennino”.
Rassegna Stampa: Venerdì di Repubblica
27 giugno 2014 | Il Venerdì di Repubblica

GRAND TOUR (SU DUE RUOTE). Sull’Appennino corre un’idea di Italia nuova – di Lara Crinò
Non una guida turistica ma un diario di viaggio, come si usava un tempo, mescolando storia e presente, notazioni geografiche e antropologiche, ricordi familiari. Riccardo Finelli, modenese, giornalista/scrittore, ha realizzato con Appenninio (Neo Edizioni, pp. 304, euro 15) un omaggio a quello che lui chiama, con affetto e senso di appartenenza, il «midollo» del Paese, l’ «orlo spiegazzato che cuce in due lo Stivale», il teatro di «resistenze» e di battaglie lungo tutto il corso della nostra storia, dai «romani ai saraceni, ai piemontesi, ai nazi-fascisti».
Finelli l’ha percorso su una vespa per 2.300 km di crinale appenninico, da Passo Giovi (Uguria)a Melito di Porto Salvo (la punta della calabria), raccontando la sua esperienza in un blog (www.oppenninio.net) e poi in questo libro. Che è un manuale per il viaggiatore che voglia ripercorrere l’impresa, ma anche una miniera di suggerimenti per chi desideri seguirne le tracce solo in qualche punto. Scoprendo che l’Appenino non è soltanto la nostra culla, selvatica e profumata di boschi, ma anche il possibile laboratorio di un altro presente, di un’altra idea di Sviluppo.
Così Appenninia è fatta di luoghi, certo, e di posti da scoprire. Ma è fatto soprattutto di persone. Che hanno scelto di vivere lontano dalle città, nella poesia non maestosa ma quotidiana dei monti.
Rassegna Stampa: Primo Piano Molise
22 giugno 2014 | Primo Piano Molise
Ha percorso 2.300 km, attraversato 195 comuni, 31 province e 13 regioni
tutto a bordo di una Vespa. È la nuova impresa (anche letteraria) dello scrittore Riccardo Finelli che molti conoscono in Alto Molise per aver pestato passo dopo passo, nel 2012, le traversine dei binari della Transiberiana d’Italia, da Sulmona a Carpinone. Ora Finelli presenta al pubblico una nuova avventura che parte da un viaggio, per riflettere sulle aree interne dello Stivale e del loro destino. Lo fa nel libro “Appenninia” che è uscito (per la Neo Edizioni) lunedì 16 giugno, il diario di viaggio intenso e poetico su due ruote, nella “terra di mezzo che cuce il Paese in due”. “Un crinale – scrive Finelli – che si srotola raccontando storie e ponendoci domande. Ad esempio, come frenare l’emorragia di persone e risorse che da mezzo secolo minaccia la sopravvivenza stessa di pezzi di territorio”. “Il posto – spiega l’autore – in cui inventarsi un piano B, contrattaccare e ripartire”