Rassegna Stampa: Corriere della Sera
In scooter lungo tutto l’Appennino, Un libro racconta l’Italia eroica
di Antonio Morra
Ho scoperto un bellissimo libro: “APPENNINIA Viaggio nella terra di domani” di Riccardo Fanelli (NEO edizioni). E’ il racconto del viaggio in scooter sul crinale della catena montuosa dal Nord fino in Calabria. Il Dink è solo un pretesto per riscoprire con il cuore la gente meravigliosa dei monti dimenticati.
“Davanti alla fattoria sul passo, alcuni bambini giocano con un cane. Accanto a loro, una coppia con giacche a vento colorate: allora c’e vita in alta val Borbera. Cavalletto e accosto. Mi addentro fino alla cucina e sorprendo Giovanna intenta a raschiare con forza residui di lasagne da una teglia. Mi racconta di essere stata lei, assieme a Stefano, suo marito, a riaprire, dopo decenni, quella che era la locanda di un certo Maurin. Tredici anni fa, quando decisero di lasciare due posti fissi a Genova e salire quassù. Per viverci e farci pure tre figli.
Luoghi sconosciuti, storie, racconti, ricordi della guerra, della Resistenza contro i tedeschi e contro le enormi difficoltà che oggi si incontrano per vivere lungo il crinale. Un viaggio che passa attraverso la Linea Gotica, attraversa e si sofferma sulle persone, sulla Storia, la nostra, che qui si sbriciola come gli antichi monumenti. E si perde, nei ricordi, come la Linea Gotica. “Come i partigiani della V Brigata Garibaldi, che il 4 giugno del ’44, al termine di una battaglia campale durata un intero giorno, riuscirono a rompere l’accerchiamento tedesco. O come le storie piu minute di martiri riscoperti. Ad esempio, i fratelli Sildo e Fre Luigi Bimbi o Fosco Montini, capi della resistenza locale, torturati e fucilati.”
Un viaggio giocato guardando sempre in alto per sfugggire alla pioggia minacciosa, e sempre in basso tra strade malridotte, che incontra al suo passaggio coraggiose iniziative imprenditoriali (la fabbrica della birra, o proprio la Neo edizioni, fondata da Francesco Coscioni e Angelo Biasella a Castel di Sangro, Appennino) strane comunità, personaggi inimmaginabili, accordi inconsueti come l’Università degli uomini Originari di Costacciaro. nata nel 1289, quando gli abitanti si unirono in una sorta di cooperativa per lavorare i fondi che mano a mano i signori o i monasteri del posto gli andavano cedendo a suon di battaglie e guerricciole di vicinato. E che sopravvive ancora oggi….. (continua)
28 ottobre 2014 alle 23:42
ciao da abbonato al corriere non posso che essere contento per questa pubblicazione sul Corriere un saluto sandro petrecca
29 ottobre 2014 alle 08:47
Un saluto anche a te! E’ stato un bel colpo davvero. Rick