Sperduto a Pian Perduto

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Il viaggio ha una sua discontinuità, violenta, impetuosa. A Forca di Gualdo. Entri in un microcosmo quadrupede e mitologico, di armenti, poeti pastori, guaritrici. Riecheggiano musiche balcaniche mentre lo sguardo spazia verso gli altipiani in cui si compie il rito della trebbiatura della lenticchia. Quinta ti prepara una carbonara e ti parla di come guarisce il malocchio, Giuseppe ti narra dell’antica contesa fra norcini e vissani per i pascoli del Pian Perduto Costantin e Ramadan, raccontano di una montagna dura, spietata, ma ancora possibile. E ospitale con chi viene da lontano. La magia dei Sibillini non sono solo fiabe da buonanotte. È un microcosmo, un mondo segreto, racchiuso in una mano, che ancora ti parla. Al passato e, forse, anche al futuro. Il Vettore, con le su dita di roccia piantate nei campi di lenticchie, osserva silenzioso e annuncia pioggia. È tempo di uscire dal regno della Sibilla

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